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venerdì 5 febbraio 2016

Le lezioni di Genova

Facendo seguito alle riflessioni sulle ferite che Genova (vedi http://amarelaterra.blogspot.it/2015/11/guarire-le-ferite-di-genova.html) e all'intenso studio in loco, pratica geomantica e confronto con alcuni amici genovesi cerco di distillare alcune lezioni che Genova mi ha portato.
1. La repubblica Italiana non è uno stato sovrano. E' soggetto a diversi scontri tra aree di influenza e se, da un lato, la colonizzazione americana (militare, culturale, mediatica) è molto evidente, la decisa influenza e azione della Gran Bretagna va studiata e valutata con attenzione. Nel Risorgimento il ruolo inglese a favore della formazione di un Regno d'Italia sotto influenza inglese è documentata. Molti recenti capitoli invece restano oscuri, come l'implicazione degli inglesi nella fucilazione di Mussolini e nell'assassinio di Enrico Mattei, fautore di una effettiva indipendenza energetica del Belpaese. Possiamo intendere la repubblica Italiana come una provincia dell'Impero Americano-Londinese, con alcune autonomie che però non possono intaccare, pena l'emarginazione o anche la morte dei disobbedienti, gli equilibri di potere. Oggi l'impero è in crisi, la tutela dei privilegi delle metropoli centrali predispone a scaricare i costi e le sofferenze verso le province, l'Italia diventa quindi sempre più "sacrificabile". Non accogliere questi dati di fatto e rapporti di forza impedisce la possibilità stessa di una qualche strategia alternativa, che probabilmente passa fuori dalle strutture statali, attraverso reti di persone, associazioni, aziende, comunità locali che imparino a creare aree di autogestione sempre maggiore nei settori chiave (energia, produzione di cibo, educazione, tutela ambientale e qualità dell'acqua).
2. Corollario alla prima lezione è che lo stato di diritto in Italia può essere sospeso e calpestato quando alcuni centri di potere decidono che sia opportuno farlo, come è successo nei giorni del G8 a Genova. La carta costituzionale è di fatto superata e inattuabile da molti anni. La Repubblica è diventata una succursale di quelle di Mussolini definiva "le plutocrazie occidentali". Così Mussolini definì definì Gran Bretagna e Francia nel discorso pubblico sulla dichiarazione di guerra nel 1940 spiegando "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano." Dunque è necessario molto coraggio e realismo per comprendere che non è attuabile un cambiamento dall'interno della struttura statale fino a quando ruoli strategici e intere catene di comando reputano che la linea autoritaria e filo atlantica sia una opzione desiderabile e senza sostanziali alternative. L'unica seria e pacifica azione di cambiamento è quella di lavorare per il federalismo e la difesa dei beni comuni a livello locale, attivinado le comunità nella gestione in prima persona delle risorse strategiche, acqua in primis.
3. Genova è una porta verso l'Occidente e ha contribuito notevolmente alla formazione di alcuni paesi e culture oggi egemoni. Un amico genovese mi ha fatto riflettere sul ruolo dei genovesi nello sviluppo del sistema bancario, sul loro contributo alla costituzione di quello che è diventato oggi uno dei sistemi di potere in assoluto più efficaci per ristrette èlite di governare, in modo impersonale e fuori da ogni arena politica, una buona fetta della nostra vita. Sarebbe stupido demonizzare il denaro, è necessario un coraggioso passo avanti nello sperimentare monete di scambio alternative al denaro garantito in linea teorica dai bilanci statali ma in pratica di proprietà delle grandi banche private. C'è bisogno di ribaltare il punto di vista, passare da una moneta a debito ad una a credito, inteso come un puro strumento creativo che serve a liberare potenzialità e non a richiudere in spirali debitorie infernali gran parte degli attori economici pubblici e privati.
Riflettete bene che sugli Euro c'è scritto "Banca centrale europea" e c'è la firma del direttore di quella banca, che nessun cittadino europeo ha eletto, ovviamente. Se osservate bene e con un po' di discernimento cosa c'è rappresentato sui Dollari potrete fare altre interessanti riflessioni. A Genova la rivista Limes terrà le sue giornate annuali di studio intitolate "Terza Guerra mondiale?" dal 4 al 6 marzo, "Tre giorni di incontri per delineare sfide presenti e scenari futuri nell’Età dell’incertezza". Genova guarda a ovest, verso il centro dell'Impero, dove si valuta la guerra come uno strumento di dominio ma anche di rilancio economico, come già accaduto nel 1941: solo con lo sforzo bellico gli USA uscirono definitivamente dalla recessione. L'ovest rappresenta però anche il legame col tempo passato ed io mi convinco sempre più che le novità vengono da Est. Sia a livello nazionale (il Veneto e il Friuli) che internazionale (Russia e Cina).
4. Sono stato a lungo a cercare di capire la relazione tra Genova e il Besagno, il torrente più volte esondato negli ultimi anni. La tombinatura degli anni Trenta degli ultimi chilometri prima della foce, su progetto vecchio di 20 anni, nascevano da una catastrofica sottostima della portata in caso di piene e dalla perdita di un senso estetico e storico del rapporto vitale con il corso d'acqua. Oggi sopra il Besagno corrono stradoni a doppia corsia verso il mare e poi un luna park.
Invece di conoscere approfonditamente il proprio territorio, valorizzandone gli elementi cruciali si è cercato di cancellare secoli di sviluppo urbanistico e rurale tra monte e riviera cancellando il fiume dal cuore di Genova. Pare che a Genova questo sogno titanico di poter usare la tecnica per dominare qualsiasi aspetto naturale sia molto forte e richiederà un grosso sforzo di integrazione e rifunzionalizzazione come sta facendo ad esempio l'acquario di Genova che si impegna sempre più in attività di ricerca, tutela dell'ambiente marino, riproduzione in cattività addirittura dei coralli in via d'estinzione! Questo compito è idealmente riassunto nell'installazione della Biosfera la possibilità di usare tecnologie d'avanguardia per salvare specie animali e vegetali per poi poterle reinserire in ambienti in via di risanamento.

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