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domenica 22 luglio 2012

La danza della luce e delle tenebre

Un raggio di luce verde risaliva lentamente il centro della galassia di Perseo. Le stelle e le costellazioni ammirarono incuriositi la novità, la sete di conoscenza si ravvivò in loro come una fiamma sopita sotto le braci e molte inviarono emissari per indagare da dove venisse quel raggio di una luce mai vista. I figli delle stelle si rivestirono di mantelli luminosi, li modellarono in forma di coni, triangoli, raggi e sfere per affrontare il lungo viaggio. Si unirono a gruppi in base alla costellazione d'origine e diedero forma a intere flotte di viaggiatori che in perfetta sincronia avanzavano mantenendo la forma della loro costellazione.

Contemporaneamente l'eco dei suoni che il raggio verde racchiudeva si diffondeva come un'onda nelle tenebre esteriori. Suoni arcani, melodie inaudite, cinguettii e canti di balena si diffondevano sfregiando il silenzio. Disturbate e affascinate allo stesso tempo da questa novità le ombre si raccolsero sinuose attorno e desiderarono di possedere in loro quelle melodie. Così partorirono figlie capaci di tessere trame di oscurità per avvicinarsi da ogni dove a circondare la fonte di quel suono. Ad onde concentriche le figlie delle tenebre si fecero sempre più vicine pulsando e preparando le reti per abbracciare e rapire la fonte del suono.

I figli delle stelle avanzavano a gran velocità in perfette traiettorie, illuminando la strada e disegnando forme. Squarciavano la tenebra con facilità senza accorgersi che stavano tagliuzzando le reti delle figlie dell'oscurità che si sentirono aggredite e generarono odio per i proiettili luminosi che non riuscivano ad arrestare o respingere. Continuarono allora a tessere per attirarli sempre più nel profondo della tenebra e lentamente avvolgere le loro lunghe scie fino a soffocarle. I figli delle stelle cominciarono ad affievolirsi, le formazioni iniziarono a vacillare, le rotte ad oscillare a seconda delle decisione di ogni singolo navigatore, le comunicazioni diventavano sempre più difficili e disturbate.

Ne nacque una lotta all'interno dei figli delle diverse costellazioni che presero colori, direzioni e forme sempre più diverse. Cominciarono ad accusare gli uni gli altri dei problemi e delle incomprensioni. Costruirono avamposti e flotte di creature diverse per scontarsi l'un l'altro e riconquistare la strada per … per dove? I figli delle stelle erano così confusi che non ricordavano più qual era la loro meta: un raggio di cometa aveva indicato loro la strada, forse verso la dimora dei loro padri? O forse una nuova casa? Le loro rotte vennero deviate dal movimento circolare e sapiente delle figlie dell'oscurità e così tracciarono spirali di molti colori e diedero origine a mondi e asteroidi.

Le figlie dell'oscurità rimasero ammirate dalla capacità creativa dei temibili figli delle stelle e impararono a sedurli e ingannarli per poter sperimentare, per loro tramite, la creazione di nebulose e buchi neri. Il movimento vertiginoso delle spirali luminose tagliava la tenebra in strati di diversa qualità. Il nero si tinse di luce e scaturirono mille e mille tonalità di grigio. Le figlie della tenebra cominciarono a vedersi ciascuna diversa e non tessevano più all'unisono le loro trame. Anche in loro si affievolì il desiderio di raggiungere la sorgente del suono quasi dimenticato, impregnate com'erano dalle creazioni stupefacenti dei figli delle stelle.

Tutti quei movimenti cosmici popolarono l'orizzonte celeste del piccolo sistema solare da cui era partito il raggio verde. Qui si erano dati segreto appuntamento il raggio di luce proveniente dall'altissimo centro della galassia, nella costellazione del cigno e un fiotto di pura oscurità dal cuore di tenebra lontano, nelle profondità. Le due entità si erano riconosciute fin da lontano e si erano confrontate duellando e scontrandosi per dimostrare la superiorità dell'uno o dell'altra ma si erano trovati continuamente in uno strano equilibrio, i passaggi dalla luce purissima alla tenebra profonda prendevano un ritmo, lentamente negli eoni del tempo che cominciava a scorrere allora, la loro lotta si trasformò nella prima danza.

Alessandro Canini ritrae Giulia Gennari

Cominciarono a conoscersi, a capire e accettare le loro inestinguibili differenze e capirono che avrebbero però potuto creare insieme un luogo che contenesse entrambe le potenzialità, in continua vibrazione e pulsazione. Un luogo di creazione e distruzione, un luogo di pace e di guerra, d'amore e di odio dove poter manifestare sguaitamente le potenzialità creative della luce arricchite dall'amplesso con le tenebre tutto attorno. Così nacque la prima materia e si impastarono mondi instabili che cominciarono a pulsare per poi esplodere.

Finalmente di eone in eone il primo raggio e il cuore di tenebra impararono a costruire continuamente equilibrio tra le loro due polarità, stabilizzarono in ritmi e riti la loro alternanza e si prepararono a creare il primo luogo nell'universo dove la coscienza potesse sperimentare l'ebbrezza della libertà da una natura predeterminata perché avrebbe avuto continuamente a disposizione entrambe le polarità tra cui scegliere. Così nacque l'antenato del sistema solare con una stella infuocata al centro e circondato da alcuni pianeti freddi con diverse gradazioni di luce e tenebra in continua danza.

Il figlio della luce sviluppò sentimenti, quella della tenebra autocoscienza. Gioirono e sorrisero alimentando un'unione sacra che riportava in contatto i principi (e le principesse!) cosmici separati da immemorabile tempo. Decisero di lanciare insieme un richiamo che pervadesse tutto il multiverso luminoso e tenebroso: generarono creature che popolarono il terzo pianeta fino a renderlo azzurro d'acqua e verde di foglie. Tramite loro rimandarono un raggio di luce verde e un'ondata di suoni mai sentiti in ogni direzione, tempo e spazio. E così attirarono i figli delle stelle e le figlie della tenebra.

Quando li videro lottare sorrisero perché ricordarono i loro primi infuocati incontri. Ammirarono le nuove creazioni e tennero la memoria di ogni nuova forma e possibilità espressiva per replicarla nel luogo dove si erano incontrati, nel sistema solare. Per aiutare i loro fratelli e sorelle a imparare a danzare insieme diffusero allora un linguaggio completamente nuovo, che nessuno aveva mai sognato. Diffusero il profumo della libertà: penetrante come essenza di cedro, dolce come acqua di rose, piccante come pepe, delicato come muschio.

E mano a mano che il profumo si diffondeva si leniva la paura, la rabbia e il rancore. I contendenti si trovarono a muoversi sempre più lentamente prendendo gusto in ogni gesto e risposta dell'avversario. E tutt'oggi la danza della creazione e della distruzione in ricerca perenne di equilibrio continua a diffondersi per attirare tutti a sé come i fiori attirano le api e poter distillare così il miele che cura ogni ferita, dissolve la colpa e apre la porta della creatività: l'amore reciproco e consapevole.

Continui nelle vostre vite quest'altra fiaba cosmica suggerita dallo spirito dolce di Maria Maddalena a Francisco

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